E’ il 1963.
I Rolling Stones hanno da poco esordito per la prima volta nel mondo della musica, ottenendo un enorme successo. Sono giovani, ancora grezzi, ma molto promettenti.
Nel frattempo, in America, all’interno della propria Factory di New York, l’artista Andy Warhol sta dando vita alle sue prime, grandi opere. Ha esordito nel mondo dell’Arte due anni fa, e il pubblico è in attesa di vedere i suoi nuovi lavori.
La band inglese, cavalcando il successo dei suoi primi singoli, decide di partire in tour in America, nel tentativo di conquistare il mercato americano. Quella sera gli Stones sono a New York.
Il concerto è finito, e il frontman partecipa ad un party per festeggiare il successo del live. Ed è a quel party che Mick Jagger e Andy Warhol si incontrano.
Sei anni dopo, il 21 aprile 1969, Warhol riceve una lettera proprio dal frontman dei Rolling Stones, con una richiesta: creare la copertina del loro prossimo album.
Caro Andy,
sono molto contento che tu voglia creare l’artwork per il nostro nuovo album. Qui ci sono due scatole di materiale che puoi utilizzare per il tuo lavoro e il disco. Nella mia breve esperienza, ho imparato che più complicato è il formato dell’album, per esempio in numero di pagine o di un inserto, più la riproduzione va a farsi f*****e e si ritarda. Ma, detto questo, lascio tutto nelle tue sapienti mani, fai come meglio credi………ti prego di scrivermi per dirmi quanti soldi vuoi. Ti contatterà a New York un certo signor Al Steckler per ogni questione.
Lui molto probabilmente sarà nervoso e ti dirà ‘Sbrigati’, tu dagli poco peso.Love,
Mick
Warhol accetta, ma non segue minimamente le indicazioni di Jagger; crea un’opera irriverente e provocatoria per quel tempo, mettendo in copertina un paio di jeans da uomo indossati, con la zip in evidenza, apribile.
Così nel 1971, con una copertina d’autore, esce in tutti i negozi di dischi “Sticky Fingers“, uno degli album più belli e provocatori dei Rolling Stones.
Sticky Fingers è un successo; molti Stati lo vietano, altrettanti lo censurano, ma nonostante questo l’album scala le classifiche mondiali. L’inizio di un successo musicale internazionale, ma anche di un profondo rapporto di collaborazione e amicizia tra Mick Jagger e Andy Warhol.
Il rapporto tra Warhol e Jagger è poi proseguito negli anni: sono celebri i “10 portraits” che Warhol creò nel 1975 e dedicò proprio al cantante e musicista, partendo da una fotografia che Warhol stesso scattò a Jagger nella sua casa di Mautauk.
Andy Warhol, Re della Pop Art, rese così il frontman dei Rolling Stones una vera e propria icona.