Fernando Botero
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Biografia di Fernando Botero
Fernando Botero è un artista colombiano e, per alcuni, è l’artista più rappresentativo dell’arte contemporanea, la cui pittura viene contraddistinta da tratti inimitabili.
Botero nasce a Medellin nel 1932, frequenta per molti anni da ragazzo una scuola di matador, ma abbandona tutto per il mondo dell’arte.
L’artista colombiano rimarrà sempre legato a questo mondo, tanto che il suo primo dipinto raffigurerà un torero.
Nel 1952 Fernando Botero ha vinto il 2° premio al IX Salone degli artisti colombiani, che si tenne nella Biblioteca Nazionale di Bogotà,
Con il premio Botero vince 7000 pesos grazie ai quali andrà in Europa in viaggio per studio.
Frequenta l’Accademia di San Fernando a Madrid, grazie al quale ha l’occasione di ammirare i capolavori del Prado, soprattutto le opere di Tiziano, Tintoretto e Goya.
Nel 1953 Fernando Botero, pittore, si trasferisce in Italia e frequenta l’Accademia di San Marco a Firenze, dove studia la tecnica della pittura “a fresco”.
Per un certo periodo gli viene affidato il ruolo di professore presso l’Accademia di Bogotà ed inizia ad essere conosciuto ed apprezzato a livello nazionale nel suo paese.
Nel 1957 Botero si appassiona all’Espressionismo Astratto dopo aver visitato i musei d’arte newyorkesi.
Il disegnatore Fernando Botero realizza alcune illustrazioni per la siesta del Martes di Garcia Marquez, che saranno poi pubblicate su el tiempo, il quotidiano più importante di tutta la Colombia.
Si trasferisce a New York, dove inizia un’importante collaborazione con il Moma di New York, il quale acquista l’opere di Botero sua “Monna Lisa all’età di dodici anni”, anche se la sua prima esposizione si dimostrerà un flop.
Nel 1973 Botero lascia New York e si trasferisce a Parigi, dove si dedica anche alla scultura. Questo è il momento massimo della sua carriera, dove organizza moltissime mostre personali.
Questo periodo, oltre per il successo di Fernando Botero, è caratterizzato anche da differenti tragedie: durante un incidente muore il suo terzo figlio, Pedro, e perse l’ultima falange del mignolo.
Questi avvenimenti ebbero ripercussione anche sulla sua arte e sarà costretto a eseguire soggetti con grandi mani.
Botero trascorre molto tempo in Italia, nella sua casa a Pietrasanta, dove sta per alcuni mesi l’anno.
Verranno organizzate molte delle sue personali in molti musei del Belgio, della Norvegia e della Svezia, oltre a delle personali a Tokio e Osaka.
Nel 1992 Fernando Botero ha partecipato alla Biennale di Venezia, mentre nel 1994 nelle città principali dell’Europa tiene una esposizione di sculture monumentali.
Nel 2005 l’artista contemporaneo colombiano si dedica alla realizzazione di un ciclo pittorico dal titolo: Abu Ghraib.
Leggendo un articolo del New Yorker sulle torture del noto carcere, Fernando Botero decide di denunciare, attraverso alcune sue opere, questa terribile vicenda.
Questa serie non fu mai esposta in America, se non per un breve periodo presso la Galleria Marlborough.
Per i suoi 80 anni organizza una retrospettiva dal titolo: “Fernando Botero, una celebracion”.
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Le Opere di Fernando Botero
Delle sue opere Fernando Botero ha fatto un marchio di fabbrica: infatti, i suoi soggetti sono caratterizzati da sagome “dilatate” e le figure tondeggianti, che li rende praticamente irreali.
Attraverso la dilatazione, vuole trasmettere l’idea del colore, con toni tenui e steso in maniera solida e compatta.
Questo carattere espresso nelle opere di Botero conferisce freddezza ai personaggi e agli scenari che intende rappresentare, eliminando la dimensione emotiva e morale.
La prima dilatazione non viene realizzata su una figura umana, ma su un mandolino che doveva far parte di una natura morta.