Titina Maselli
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Biografia di Titina Maselli
Titina Maselli (Roma 1924-2005), pittrice italiana, è figlia del critico d’arte Enrico Maselli; spinta dall’ambiente intellettuale in cui è immerso il padre, inizia a dipingere sin da piccola.
Sin dai suoi primi lavori si percepisce la scelta figurativa di rappresentare oggetti della quotidianità e un esempio sono “Bottiglia” (1947) e “Sull’Alsfalto” (1948), ma ben presto l’artista sviluppa un forte interesse per la raffigurazione di immagini che si ispirano alla metropoli e alla vita contemporanea e in questo senso è certamente importante per questo tipo di produzione la sua permanenza a New York, durante la quale tratta iconografie come pugili e calciatori, ma anche panorami urbani, soprattutto notturni, figure queste che ricordano il concetto del dinamismo futurista.
In seguito a questa tipologia di opere, Titina Maselli si concentra sulla rappresentazione di soggetti che sembrano essere stati folgorati da un fotogramma cinematografico. Dagli anni sessanta, nonostante tenda a basarsi sulle stesse raffigurazioni, il suo stile si fa più freddo e piatto, utilizzando colori non naturalistici e bidimensionalità, raggiungendo effetti che hanno fatto sì che venisse considerata vicina agli esiti della Pop Art.
Tra le sue maggiori esposizioni sono da ricordare la personale al Grand Palais di Parigi del 1981, quella alla Pinacoteca e Musei Comunali a Macerata nel 1985, alla Casa del Mantegna nel 1991, a Roma nel 1998 (Casa Giulia) e a Strasburgo nel 1998 (Istituto Italiano di Cultura).
Ebbe inoltre un’attività piuttosto intensa nel mondo della scenografia, soprattutto per teatri francesi e tedeschi.