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Michelangelo Pistoletto colpito dal Coronavirus

Michelangelo Pistoletto

“Un’esperienza che non avevo mai pensato di poter provare. Se ne vieni fuori, come fortunatamente è capitato a me, devi pensare che sia stata utile”.

Così l’artista Michelangelo Pistoletto descrive la sua esperienza di reclusione nell’ospedale di Biella a causa del Coronavirus. Pistoletto rimane uno degli esponenti più importanti del movimento artistico “Arte Povera”, definito nel 1967 dal critico d’arte Germano Celant, carissimo amico dell’artista che purtroppo proprio è venuto a mancare alcuni giorni fa, colpito sempre dallo stesso virus.
Pistoletto descrive la morte di Celant in una conversazione con l’ANSA, sostenendo di essere  ovviamente felice per la sua guarigione ma terribilmente rammaricato per la morte del fraterno amico Germano.  Anche negli ultimi mesi stavano lavorando insieme: Celant infatti si stava occupando della redazione di un catalogo generale delle opere di Pistoletto.

Germano Celant e Michelangelo Pistoletto
Germano Celant e Michelangelo Pistoletto

Pistoletto descrive la sua degenza forzata come un momento che mi ha dato l’occasione per riflettere ancora una volta su quel vuoto, di cui non ci accorgiamo, ma che esiste all’interno di noi stessi. La nostra parte più intima non è un nucleo a sé stante, ma si forma con la connessione di tutti gli elementi che stanno al di fuori di noi e che noi contribuiamo a mettere in movimento. E questo corrisponde esattamente al simbolo del Terzo Paradiso che deriva dalla formula della Trinamica.”

Michelangelo Pistoletto - Terzo Paradiso

Il Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto

Il Terzo Paradiso, di cui parla l’artista, è il manifesto che Pistoletto postula nel 2003 insieme al suo simbolo, ormai divenuto marchio celeberrimo dell’artista stesso. Esso è la fusione tra il Primo Paradiso, in cui gli essere i umani vivevano in totale armonia e fusione con la natura, e il Secondo Paradiso, cioè tutte le scoperte tecnologiche che l’uomo ha sviluppato durante i secoli caratterizzato da prodotti artificiali, bisogni artificiali, piaceri artificiali, in pratica un mondo totalmente artificiale. Il Terzo Paradiso è la terza fase dell’umanità, cioè la fusione equilibrata tra natura e l’artificio creato dall’uomo. E’ uno stadio indispensabile da raggiungere affinché il genere umano possa sopravvivere.

Michelangelo Pistoletto - Terzo Paradiso
Michelangelo Pistoletto – Terzo Paradiso

Usando le parole di Pistoletto: “È fatto da una linea unica che traccia tre cerchi consecutivi: i cerchi laterali corrispondono a tutti gli elementi esistenti, a tutti i contrasti, a tutte le opposizioni. Il cerchio centrale è quello in cui si combinano e creano qualcosa di nuovo. È il simbolo della creazione. 1+1 fa 3 = io e te facciamo un “noi”. Con questa pandemia siamo stati tutti distanziati. Ricongiungere queste distanze vuol dire creare qualcosa di nuovo tutti insieme. Il “nuovo” consiste nel Terzo Paradiso, di cui a Cittadellarte ci stiamo occupando ormai da oltre un ventennio. Questo terzo stadio consiste nel mettere insieme i due elementi essenziali che sono Natura e Artificio. Dopo esser giunti al punto di degradare la Natura, con un pesante impatto derivato dalle attività umane, dobbiamo ritrovare un equilibrio con essa. Questa è l’occasione – doverosa – per farlo”.

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