Carmelo Zotti nasce a Trieste nel 1993, città nella quale trascorre la sua prima infanzia. Successivamente si trasferisce a Napoli, nel 1945, e a Venezia, dove frequenta l’Accademia di Belle Arti.
Nel 1954 si rivela alla critica tra i giovani artisti emergenti vincendo il premio dell’Opera Bevilacqua La Massa. Inoltre, nel 1956, partecipa per la prima volta alla Biennale di Venezia e, nel 1958, vince il primo premio alla Biennale Internazionale dei giovani ed il Premio Longo alla Biennale veneziana.
Tali riconoscimenti non sono che l’inizio di una lunga e prestigiosa carriera che, oltre a vederlo protagonista nelle più importanti rassegne nazionali ed internazionali, è caratterizzata da numerose personali, presso i maggiori musei italiani come: il Museo d’Arte Moderna Cà Pesaro a Venezia (1995) ed il Museo della Permanente a Milano (2007).
Fin dagli esordi, la pittura di Zotti si svincola gradualmente da un linguaggio di stampo provinciale, per acquistare un respiro di livello internazionale, soprattutto, in direzione simbolico-surreale. Il mondo dell’artista è percorso dal mito, dalla favola, in particolar modo di matrice mediterranea, accresciuta dalle sue molteplici esperienze di viaggio in Egitto, India, Birmania e Messico.
Un’iniziale percorso rivolto verso il simbolismo cromatico e la cultura orientaleggiante, si consolida, attorno alla metà degli anni Sessanta, attraverso il suo tipico modo di delineare un mondo favoloso, percorso da richiami ancestrali e ricco di elementi simbolici.
Successivamente, le sue opere hanno subito una trasformazione in chiave più libera e sciolta, con un utilizzo del colore in maniera espressionista, ma senza allontanarsi dalle esperienze visionarie, dal mito e da quel mondo dai toni tra il surrealismo e la metafisica.
Lungo il corso della sua carriera, oltre a dipingere, ha tenuto, dal 1937 al 1990, la cattedra di Pittura presso l’Accademia di Belle arti di Venezia.
Nel 2007 si è spento nella sua casa di Treviso.