Biografia di Renè Pascal
René Pascal è un nome d’arte che dà una chiave di lettura per le sue opere. René Descartes e Blaise Pascal, due grandi filosofi e matematici che hanno dato degli importanti contributi all’umanità anche se opposti tra loro.
René Descartes è il matematico del piano cartesiano, che rappresenta la fusione dell’algebra con la geometria euclidea.
Non a caso nel suo pensiero la razionalità è fondamentale per la conoscenza del mondo, che è ridotto a un’insieme di fenomeni meccanici e necessari, prevedibili perché governati dalle stesse leggi.
Anche l’esistenza di Dio può essere dimostrata attraverso la ragione.
Blaise Pascal, invece, ha dato grandi contributi alla teoria delle probabilità, oltre che alla geometria analitica e alla fisica.
E, infatti, nel suo pensiero l’uomo vive nella più assoluta precarietà, in bilico tra l’infinito e il nulla, tra la miseria e la dignità. Solo la fede in Dio può salvare l’uomo, ma questa fede, ben lungi dall’essere un qualcosa di razionale, è una scommessa.
Analizzando le varie casistiche con il metodo proprio della teoria delle probabilità risulta che credere in Dio è più conveniente.
Pascal è anche colui che sosteneva che l’intelligenza scientifico-analitica non basta per conoscere il modo, perché alcuni campi dell’esperienza umana si possono comprendere solo attraverso esprit de finesse, l’intelligenza del cuore.
Se gli approcci di René Descartes e di Blaise Pascal sembrano inconciliabili, allora il nome d’arte René Pascal risulta quasi un ossimoro.
Però, questa apparente contraddizione si può superare attraverso l’ironia, che in ambito filosofico è innanzitutto il rifiuto di ogni dogma.
Non si può non pensare a Socrate che fingeva di non sapere nulla per portare il suo interlocutore a esporre la sua posizione nei minimi dettagli, per poi fargli le domande giuste.
E, attraverso le risposte che l’interlocutore trovava da sé, riusciva a raggiungere la verità, senza accettare dogmi e soluzioni preconfezionate.
Opere di Renè Pascal
Le opere di René Pascal sono un po’ come delle “domande giuste” alle quali lo spettatore deve trovare la risposta da solo. Attraverso una spiegazione razionale o attraverso un senso di empatia con l’opera, tocca allo spettatore scegliere, scommettere, mettersi in gioco. E sorridere davanti all’evidente provocazione dell’opera che ridicolizza l’Arte e ci fa dubitare (cartesianamente) che di arte si tratti davvero.