Umberto Boccioni
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Biografia di Umberto Boccioni
Umberto Boccioni Nasce a Reggio Calabria nel 1882, da genitori originari della provincia di Forlì.
A causa del lavoro del padre la famiglia si sposta molto: Boccioni trascorre l’infanzia e l’adolescenza a Forlì, Genova, Padova e Catania.
Qui ottiene il diploma in un istituto tecnico, collabora con alcuni giornali locali e scrive il suo primo romanzo.
Nel 1901 si trasferisce a Roma, vivendo presso la zia e si innamora di sua cugina Sandrina.
Nel frattempo frequenta lo studio di un cartellonista dove apprende la pittura.
Umberto Boccioni conosce Severini e assieme a lui frequenta lo studio di Balla.
Nel 1903 frequenta la Scuola del Nudo, dove incontrano Mario Sirioni.
Nel 1906 Boccioni si reca a Parigi e in Russia.
L’anno successivo si iscrive alla scuola libera del nudo di Venezia, ma interrompe gli studi per partire alla volta della Russia e di Monaco.
Una volta ritornato in Italia Umberto Boccioni sente i limiti della cultura italiana che reputa troppo provinciale.
Nel 1907 si stabilisce a Milano, dove diventa amico di Romolo Romani e frequenta Previati, massimo rappresentante del divisionismo italiano.
Nel 1910 Umberto Boccioni scrive assieme a Marinetti, Carrà, Russolo, Balla e Severini il Manifesto dei Pittori Futuristi e il successivo Manifesto Tecnico del Movimento Futurista.
Con il futurismo Umberto Boccioni si propone di rappresentare l’energia, l’aggressività e la velocità che caratterizzano i progressi tecnologici dell’inizio del secolo, come l’automobile, le locomotive e l’elettricità.
Quindi, i soggetti rappresentati dai futuristi sono: le macchine e il caos urbano.
Tutto ciò è messo in contrapposizione con i musei, visti come dei dormitori pubblici, perché conservano il passato, uccidendo l’azione creatrice.
Le opere di Boccioni risentono del cubismo, sebbene cerchi di esprimere il movimento.
Nelle sue tele Umberto Boccioni, infatti, cerca di raffigurare gli stadi successivi nel tempo di uno stesso soggetto.
Anche nella scultura Boccioni cerca di illustrare il movimento del soggetto nello spazio circostante usando il vetro, il ferro e il legno.
Nel 1915 si arruola assieme a un gruppo di artisti, ma si stacca dalla concezione futurista della guerra come igiene del mondo.
Nel 1916 l’artista Umberto Boccioni muore cadendo da cavallo.